
Attivisti ambientalisti, religiosi e credenti hanno protestato martedì a Parigi contro i mega-progetti petroliferi del gruppo francese TotalEnergies in Uganda e Tanzania, una prima azione guidata dai movimenti Extinction Rebellion Spiritualities e GreenFaith.
"Liberaci da Total", "Cuori caldi, non oleodotti": erano una trentina riuniti davanti a un distributore di benzina TotalEnergies, a sud di Parigi, secondo un giornalista di AFP.
Extinction Rebellion Spiritualities è un ramo del movimento Extinction Rebellion, ben noto per le sue incisive azioni di disobbedienza civile. GreenFaith è una ONG interreligiosa nata negli Stati Uniti, che si batte “per la giustizia climatica”, sostenuta da volontari religiosi.
Martedì i manifestanti si sono opposti all'oleodotto dell'Africa orientale (EACOP) e al progetto del giacimento petrolifero di Tilenga in Uganda e Tanzania avviato da TotalEnergies. Le Ong accusano la multinazionale di aver messo le mani sulla terra attraverso gli espropri e sono preoccupate per l'impatto ambientale di questi progetti.
"Le nostre tradizioni e le nostre religioni ci spingono a non rimanere in silenzio", hanno dichiarato il rabbino Yeshaya Dalsace, una delle personalità religiose presenti, con il pastore Caroline Ingrand-Hoffet, il presidente del Rassemblement des Musulmans de France Anouar Kbibech, il maestro buddista Olivier Reigen Wang-Genh e il vescovo Marc Stenger.
Queste personalità religiose arrivavano portando una bara vuota, su cui erano dipinti paesaggi africani.
"Sono cattolica e trovo fantastico vedere figure religiose prendere posizione su questo tema controverso dell'ecologia", dice Isabelle, 43 anni, che come tutti i membri di Extinction Rebellion si rifiuta di dare il suo cognome. .
TotalEnergies è stata citata in giudizio da diverse ONG ambientaliste per le sue attività in Uganda e Tanzania. Parlerà su questo argomento il 7 dicembre davanti al tribunale di Parigi.
Nel mirino delle associazioni, due siti colossali intrinsecamente legati: il progetto Tilenga, perforazione di 419 pozzi in Uganda, di cui un terzo nel parco naturale delle Murchison Falls; e il progetto EACOP (East African Crude Oil Pipeline), l'oleodotto riscaldato più lungo al mondo, che attraversa la Tanzania per quasi 1.500 km, attraversando diverse aree naturali protette.
TotalEnergies ha reagito in un comunicato stampa, sottolineando che "tutti i partner dei progetti Tilenga ed EACOP si impegnano a realizzarli mettendo al centro le tematiche ambientali e della biodiversità nonché i diritti delle comunità interessate, secondo i più alti standard internazionali. esigente".
Questi progetti, aggiunge il comunicato, "costituiscono una grande sfida di sviluppo per Uganda e Tanzania e stiamo facendo tutto il possibile per renderli un progetto esemplare in termini di trasparenza, prosperità condivisa, progresso economico e sociale, sostenibilità dello sviluppo, considerazione e rispetto ambientale per i diritti umani”.
La Redazione (con AFP)