Questa settimana, i parlamentari esamineranno un testo volto a sancire l'accesso all'aborto nella Costituzione

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I deputati hanno adottato mercoledì 16 novembre in commissione un nuovo testo volto a inserire il diritto all'aborto nella Costituzione, presentato dal gruppo LFI e che sarà esaminato il 24 novembre in emiciclo.

Il via libera della commissione per le leggi arriva una settimana dopo quello dato a un altro disegno di legge costituzionale, con lo stesso obiettivo principale e portato avanti dal partito presidenziale Rinascimento. Ma il cui esame in seduta è previsto solo per il 28 novembre.

La competizione tra questi testi non ha impedito alla maggioranza presidenziale di votare a favore della proposta LFI, non senza qualche tensione quando Renaissance ha voluto avvicinare la formulazione a quella del proprio testo, prima di cambiare idea.

"Nessuno può violare il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza e alla contraccezione": a differenza del testo dei deputati macronisti, anche quello di Lfi cita la contraccezione.

Anche in caso di voto positivo in seduta plenaria, l'inserimento del diritto all'aborto nella Costituzione incontra attualmente l'opposizione del Senato, che in ottobre ha bocciato un testo simile a quello di LFI.

Tuttavia, ogni proposta di legge costituzionale deve essere votata negli stessi termini dalle due assemblee, prima di essere sottoposta a referendum.

Quest'ultimo passaggio potrebbe essere evitato se si tratta di un disegno di legge, vale a dire un testo portato dall'esecutivo. “Saremmo pronti a votarlo”, ha detto la Panot, preoccupata che un referendum dia vita a “una campagna in cui i movimenti anti-scelta sarebbero galvanizzati”.

I difensori della costituzionalizzazione sostengono che il diritto all'aborto deve essere meglio tutelato, alla luce delle sfide osservate di recente negli Stati Uniti o addirittura in Europa.

Oltre a quello sull'aborto, LFI ha inserito nella sua "nicchia parlamentare" altri 11 testi il ​​24 novembre, giorno in cui fisserà l'ordine del giorno in emiciclo.

Tra questi, i deputati hanno approvato mercoledì in commissione anche quello che propone "la creazione di un corpo di dipendenti pubblici per gli accompagnatori degli studenti con disabilità (AESH)". Ma con emendamenti che lo svuotano della sua sostanza, lamentavano gli Insoumi.

Il testo che proponeva di vietare la corrida è stato respinto in commissione, così come la proposta di una commissione d'inchiesta sui "File Uber" e "sul ruolo del Presidente della Repubblica nella costituzione di Uber in Francia".

I deputati non hanno accolto neanche in commissione la proposta di alzare il salario minimo a 1.600 euro netti.

Tali respingimenti non impediranno l'esame dei testi nella seduta del 24 novembre, sempre che il tempo lo consenta, essendo prevista la chiusura dei dibattiti per la mezzanotte.

La Redazione (con AFP)

Credito immagine: Shutterstock/UlyssePixel

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