
Gli anni passano con la loro parte di buone e cattive notizie, gioia e tristezza. Ma qualunque cosa accada quello che possiamo fare, all'inizio di ogni nuovo anno, noi cristiani, è rimetterlo nelle mani di Dio e pregare per i 365 giorni a venire (359 nel nostro caso visto che siamo già al 6 gennaio!) .
Dal lato della sfera cristiana, l'anno 2022 si è concluso con la morte dell'ex Papa Benedetto XVI. E l'anno 2023 è iniziato con il suo funerale, la guerra in corso in Ucraina (anche se a cessate il fuoco iniziato questo venerdì in occasione del Natale ortodosso), migranti che muoiono nel Mediterraneo o che cercano di sopravvivere sotto i ponti della metropolitana. In Francia, il il dibattito sul fine vita mobilita le organizzazioni cristiane, mentre in Inghilterra I cristiani lamentano che il discorso natalizio del nuovo re Carlo manchi di un riferimento a Cristo.
E ahimè, in molti paesi del mondo, i nostri fratelli e sorelle in Cristo continuare ad affrontare la persecuzione.
Non disperiamo, perché in mezzo a queste notizie più o meno dolorose, ce ne sono anche di belle iniziative di solidarietà e un Témoignages dell'azione di Dio che cambia la vita.
Nel suo augurio di un felice anno nuovo, il Presidente della Repubblica ha invitato il popolo francese all'unità e alla solidarietà. A molti sembreranno sicuramente semplici parole, ma forse questa dovrebbe essere la nostra preghiera per il 2023? Che sia un anno in cui noi, a livello personale, ci impegniamo a mostrare più unità e solidarietà verso il nostro prossimo, come ci insegna la Bibbia.
Ma soprattutto mettiamo questo nuovo anno nelle mani di Dio, perché una cosa è certa, nel 2023 come gli altri anni, il mondo avrà bisogno di Gesù!
Camille Westphal Perrier