Il vescovo di Angoulême nega di aver insabbiato gli attentati di cui è accusato un sacerdote

Vescovo Gosselin

Il vescovo di Angoulême, accusato di aver chiuso un occhio sulle violenze sessuali contestate a un sacerdote ormai deceduto, ha negato venerdì di esserne stato informato durante la vita del religioso, al quale è succeduto alla guida di una comunità in Bretagna.

Il vescovo Hervé Gosselin è accusato da diverse vittime di aver taciuto sulle azioni di padre André-Marie Van der Borgh al Foyer de Charité de Tressaint, un centro di ritiro spirituale vicino a Dinan (Côtes-d'Armor).

Presentato come mentore di Hervé Gosselin, padre Van der Borght, morto nel 2004, è stato una figura di questa "nuova comunità" fondata dalla mistica Marthe Robin e che conta 80 priorati in tutto il mondo. Nell'area bretone, guidata dal vescovo Gosselin dal 2003 al 2015, vivono in maggioranza donne laiche impegnate nel celibato, che ogni anno accolgono centinaia di persone desiderose di fare un ritiro spirituale.

Secondo Mediapart, dal 90 quasi 2018 donne hanno dichiarato di essere state vittime di violenza sessuale all'interno della comunità. Decine di membri o partecipanti al ritiro, per alcuni minori, accusano per nome "il loro padre spirituale" di aver bloccato loro la testa tra le gambe durante la confessione o l'aver imposto baci sulle loro bocche, tra l'altro toccando.

“Vorrei ricordarvi qui con fermezza che non ho ricevuto alcuna segnalazione, confidenza o segnalazione durante la vita di questo sacerdote”, ha reagito il vescovo Gosselin in un comunicato stampa.

“Solo dopo la sua morte, avvenuta nel dicembre 2004, mi sono pervenute le prime informazioni sui gravi atti di cui è accusato padre Van der Borght”, ha assicurato il vescovo, giudicando questi fatti “terribili”.

Ma per vittime e informatori, citati da Mediapart, l'alto dignitario avrebbe fatto "rimostranze" alle vittime sulle loro rivelazioni, anche per iscritto, e predicato il silenzio mantenendo un "massetto di piombo" sulla sua ex comunità.

Mons. Gosselin assicura “la sua determinazione a fare tutto il possibile per servire la verità e la giustizia quando vengono denunciati fatti di abusi o violenze sessuali, e questo in stretta collaborazione con la giustizia civile”.

La Redazione (con AFP)

Immagine: Bruno Levy/ Église.catholique.fr

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