
La famosa telepredicatrice oltreoceano, Joyce Meyer, che compirà 80 anni a giugno, ha dichiarato di essersi recentemente fatta fare due tatuaggi per mostrare la sua fede cristiana. Il predicatore crede che l'incontro con il tatuatore sia stato guidato da Dio. Si dice che lei e suo marito siano i due clienti più anziani del professionista.
Lo scorso ottobre, Meyer ha detto che leggendo un versetto della Bibbia l'ha convinta di potersi tatuare come cristiana. Il telepredicatore ha citato il versetto del Libro di Isaia che dice “Ecco, ti ho inciso sulle palme delle mie mani” (capitolo 49, versetto 16). Dice di essere stata acclamata a un incontro in Australia cinque anni fa quando ha detto: "Da quando ho letto il passaggio che dice che le persone avevano tatuaggi sulle mani Appartengo al Signore, ho pensato di farmi un tatuaggio appartengo a Gesù. "
La Meyer si dice tanto più convinta che un tatuatore bipolare confuso e convinto di andare all'inferno a causa del suo lavoro sia stato toccato dal suo messaggio. Ha scoperto che avevano un comune amico in Texas che le ha rivelato che il professionista sognava di averla nel suo studio. Secondo lei, questa connessione non è stata una coincidenza.
Il telepredicatore si è fatto tatuare una piccola croce sulla schiena dicendo "Io appartengo a Gesù" e un messaggio sul suo piede per "ricordargli di camminare nell'amore". Dichiara di avere la coscienza a posto e chiede che nessuno le scriva per criticare la sua decisione.
Una decisione controversa
Se l'Antico Testamento vieta i tatuaggi (Libro del Levitico, capitolo 19, versetto 28), molti cristiani credono che si tratti solo di quelli che rappresentano divinità, altri che sia necessario convivere con i tempi, poi che le incisioni sulla pelle siano sempre più numerose più evidenziato in film o sport. Diverse celebrità sfoggiano messaggi cristiani sulla loro pelle, come il calciatore Olivier Giroud.
In una serie di due video, Fratello Paul Adrien, YouTuber e religioso cattolico, che svela i suoi tatuaggi pur dicendo di non esortare nessuno a preoccuparsene, offre un quadro affermando che il tatuaggio è di per sé neutro, ma che il corpo è "il tempio dello Spirito Santo" secondo la Bibbia e che evitare di nascondere la bellezza del corpo.
Lo scorso settembre, il Christian Post aveva pubblicato un articolo il quale, se non si riferiva al Libro del Levitico, metteva in dubbio la crescente influenza del tatuaggio, pratica di origine pagana, nella società, anche tra i cristiani. Svuotando la legge dall'Antico Testamento, l'autore dichiara però: “abbiamo largamente superato lo stadio di una mera moda passeggera. Stiamo parlando di un grave cambiamento sismico. “Chiedendosi perché così tanti cristiani deturpino i loro templi con graffiti ad inchiostro”, l'articolo ritiene che questa sia soprattutto una testimonianza di una “Me Generation”, una generazione centrata su se stessa.
Jean Sarpedonte