
La Federazione internazionale di atletica leggera ha compiuto un importante cambiamento nella sua politica nei confronti delle atlete transgender escludendole dalla categoria femminile, che intende "proteggere", ha annunciato giovedì il suo presidente Sebastian Coe.
"Il Consiglio (World Athletics) ha deciso di escludere gli atleti transgender maschi e femmine che hanno sperimentato la pubertà maschile dalle competizioni femminili internazionali", ha annunciato Coe dopo tre giorni di riunioni del Consiglio.
"Il World Athletics Council ha adottato misure chiare per proteggere la categoria femminile del nostro sport", ha affermato il britannico, aggiungendo che la misura si applicherà dal 31 marzo.
L'annuncio è arrivato a sorpresa quando l'ente aveva indicato a fine gennaio che stava studiando una "opzione prioritaria", per inasprire l'attuale normativa ormai obsoleta, che regolava la partecipazione delle persone transgender chiedendo loro di regolare i loro livelli di testosterone.
"Per molti, l'evidenza che le donne trans non conservano un vantaggio rispetto alle donne biologiche è insufficiente. Vogliono più prove (...) prima di considerare l'opzione dell'inclusione nella categoria femminile", ha spiegato Sebastian Coe.
"Non diciamo 'no' per sempre", ha sfumato, indicando che verrà creato un gruppo di lavoro specifico per un anno per studiare i futuri sviluppi scientifici e "considerare una possibile inclusione in seguito".
"Dobbiamo saperne di più in questo momento", ha aggiunto Coe, osservando che attualmente "non ci sono atleti transgender di alto profilo", limitando i dati disponibili.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) aveva chiesto alle federazioni sportive nel novembre 2021 di stabilire i propri criteri per consentire alle persone transgender e intersessuali di competere ad alto livello.
Regole inasprite per le persone intersessuali
Giovedì World Athletics ha inasprito le regole anche per le atlete intersessuali come Caster Semenya, che ora devono mantenere i loro livelli di testosterone al di sotto della soglia di 2,5 nmol/L per 24 mesi, invece di 5 nmol/L per 6 mesi per competere nella categoria femminile.
Soprattutto, i regolamenti ora si applicano a tutte le discipline e non più solo alle corse che vanno dai 400 m al miglio (1.610 m), come avviene dal 2018.
Questa norma era stata denunciata dall'emblematico sudafricano Caster Semenya, due volte campione olimpico negli 800m, che ancora si rifiuta di rispettarla con cure ormonali o un'operazione, dopo aver perso i ricorsi presentati in particolare davanti al Tribunale Arbitrale degli sport ( TA).
World Athletics offre ai tredici atleti intersessuali che stanno attualmente gareggiando secondo esso un accordo "temporaneo" abbassando i loro livelli di testosterone per 6 mesi invece di 24. Sono quindi esclusi dai Mondiali di Budapest (19-27 agosto 2023) ma potrebbero partecipare alle Olimpiadi di Parigi, ha detto Coe.
Tutti però hanno rifiutato negli ultimi anni la cura ormonale, preferendo allinearsi a test fino ad oggi autorizzati.
Russi ancora esclusi
Durante tre intense giornate di incontri, anche il World Athletics Council si è espresso due volte sulla questione russa.
Gli atleti russi e bielorussi restano esclusi "nel prossimo futuro" da qualsiasi competizione internazionale, e quindi dai Mondiali di Budapest, come è avvenuto dall'invasione dell'Ucraina all'inizio del 2022.
Particolarmente attesa la posizione dello sport olimpico N.1, mentre si infittisce il dibattito sul loro reinserimento nello sport mondiale a un anno e mezzo dai Giochi Olimpici di Parigi, per i quali sono già iniziate le qualificazioni.
La Russia dovrà lasciare l'Ucraina perché l'atletica mondiale cambi idea? "Questo è quello che mi dice il mio istinto", ha risposto Coe, precisando però che sarebbe stato creato un gruppo di lavoro per lavorare su questo dossier e formulare le sue raccomandazioni.
World Athletics ha anche deciso di ripristinare la Federazione russa di atletica leggera (Rusaf), che era stata sospesa per più di sette anni a seguito di un grave scandalo doping.
Un momento importante per l'atletica internazionale dopo un interminabile processo di reinserimento, che però non cambia la situazione attuale degli atleti russi, ancora privi di competizione.
La Redazione (con AFP)