Il Papa invita i leader libanesi a "mettere da parte" i loro "interessi personali"

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“Lasciate da parte i vostri interessi personali”: papa Francesco domenica ha rivolto un appello ai leader del Libano, in preda a una crisi politica e finanziaria senza precedenti, a pochi giorni dall'inizio delle ferie presidenziali.

«Sfrutto (questo momento) per lanciare un appello ai politici libanesi: metti da parte i tuoi interessi personali, guarda al Paese e trova un accordo», ha dichiarato durante una conferenza stampa a bordo dell'aereo che lo riporta dal Bahrain.

“Non intendo salvare il Libano, perché non siamo salvatori. Ma per favore: sostieni il Libano, aiutalo a uscire da questo brutto pendio. Possa il Libano ritrovare la sua grandezza”, ha proseguito, ritenendo che “ci sono i mezzi” per questo.

La partenza una settimana fa e senza un successore designato di Michel Aoun, il cui mandato presidenziale stava scadendo, ha aggravato la situazione di stallo politico in questo Paese.

Nel mezzo del collasso economico, il Libano è afflitto da un'inflazione a tre cifre dall'inizio della crisi nel 2019, in gran parte imputata alla corruzione e all'inerzia della classe dirigente, immutata da decenni.

Il Libano "è così generoso e soffre", ha aggiunto François, esprimendo il suo "dolore" per le sofferenze vissute da questo Paese, dove l'80% della popolazione vive ormai al di sotto della soglia di povertà.

"Aperto a tutti"

Già in mattinata il papa aveva menzionato il Libano nel suo ultimo discorso pubblico in una chiesa di Manama, capitale del piccolo regno del Bahrain.

“Vedendo presenti i fedeli del Libano, assicuro la mia preghiera e la mia vicinanza a questo amato Paese, così stanco e così provato, ea tutti i popoli che soffrono in Medio Oriente”, ha affermato.

“E' una sensazione indescrivibile. Eravamo molto legati al papa nella chiesa”, ha detto all'Afp Oualid Naoufal, un fedele libanese. “Ho sentito una pace interiore”, ha proseguito, accogliendo “parole molto forti”.

Il papa, 85 anni, è arrivato a Roma a metà pomeriggio, dopo questa visita di quattro giorni dedicata in particolare al dialogo con l'Islam.

“E' stato un cammino di incontro” in un Paese “aperto a tutti”, ha confidato il Papa ai giornalisti, insistendo ancora sull'importanza del “dialogo” tra culture e confessioni diverse.

Sabato, Francesco, che ha incontrato autorità e leader musulmani, ha celebrato una messa davanti a circa 30.000 persone radunate in uno stadio e ha parlato in privato con re Hamad bin Issa Al-Khalifa.

Durante la sua visita ha castigato la logica dei “blocchi contrapposti” est/ovest e ha chiesto “che i diritti umani fondamentali non siano violati, ma promossi”. Le parole del papa su questo tema erano particolarmente attese dai militanti.

39 viaggi internazionali

Dopo una rivolta prontamente repressa nel 2011 in Bahrain sulla scia della Primavera araba, il potere sunnita in questo Paese è stato regolarmente accusato da ONG e istituzioni internazionali di attuare una repressione contro i dissidenti politici, a cominciare da quelli della comunità sciita.

Il governo assicura di non tollerare la “discriminazione” e ha messo in atto meccanismi per proteggere i diritti umani.

Papa Francesco ha incontrato in Bahrain anche Ahmed al-Tayeb, il Grande Imam di Al-Azhar, l'alta autorità dell'Islam sunnita che ha sede al Cairo, con il quale ha affermato di aver stretto legami di amicizia.

La visita del Papa in Bahrain, la 39a all'estero dalla sua elezione nel 2013, è anche la seconda nella penisola arabica dopo lo storico viaggio negli Emirati Arabi Uniti nel 2019.

In totale, ha visitato una dozzina di paesi musulmani, tra cui Iraq, Egitto e Marocco.

La Redazione (con AFP)

Credito immagine: Shutterstock/ Giulio Napolitano

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