
Almeno 23 migranti hanno perso la vita mentre tentavano di entrare in territorio europeo venerdì 24 giugno nell'enclave spagnola di Melilla in Marocco.
Ventitré migranti sono morti venerdì durante il tentativo di forzare quasi 2.000 immigrati clandestini di origine africana nell'enclave spagnola di Melilla, nel nord del Marocco, secondo un rapporto aggiornato pubblicato sabato sera dalle autorità locali marocchine.
"Cinque migranti sono morti, portando il bilancio delle vittime a 23", ha detto all'Afp una fonte delle autorità della provincia di Nador, aggiungendo che "18 migranti e un membro della polizia restano sotto sorveglianza medica". Il precedente bilancio ufficiale riportava 18 morti. Questo bilancio è il più letale registrato durante i numerosi tentativi dei migranti subsahariani di entrare a Melilla e nella vicina enclave spagnola di Ceuta.
Venerdì mattina, la polizia spagnola ha individuato intorno alle 06:40 un gruppo di migranti formato da più di "quasi 2.000 migranti" che si avvicinava al confine e "130 persone provenienti da paesi dell'Africa subsahariana" sono entrate nel territorio spagnolo, ha detto un portavoce di la prefettura.
Il premier spagnolo accusa le "mafie" di essere responsabili delle violenze
Sabato il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez ha accusato "le mafie che si dedicano alla tratta di esseri umani" di essere responsabili di questo "assalto violento".
"Se c'è qualcuno responsabile di tutto quello che è successo al confine, sono le mafie che trafficano esseri umani", ha detto Sanchez in una conferenza stampa a Madrid.
L'Onu chiede un'indagine indipendente
Martedì l'Onu ha chiesto l'apertura di un'indagine indipendente.
"Chiediamo ai due Paesi di garantire un'indagine efficace e indipendente, il primo passo per determinare le circostanze in cui si sono verificati morti e feriti, nonché tutte le possibili responsabilità", ha affermato un portavoce di Ginevra. Commissario per i diritti umani, Ravina Shamdasani.
Mercoledì, Pedro Sánchez ha promesso la "piena collaborazione" del suo governo alle indagini. “Deploro la perdita di vite umane”, ha detto il capo del governo in un'intervista a radio Cadena Ser, sottolineando ancora una volta “il diritto di Ceuta e Melilla”, le due enclavi spagnole in territorio marocchino, “di proteggere i confini”
Papa Francesco ha espresso martedì su Twitter il suo “dolore” per questa “tragedia”, facendo il collegamento con quella avvenuta lunedì sera in Texas dove 51 migranti, provenienti dal Messico o dal Centro America, sono morti in un camion surriscaldato.
Invita a pregare «per i nostri fratelli che sono morti inseguendo la speranza di una vita migliore» e perché «il Signore apra i nostri cuori» perché «queste disgrazie non si ripetano».
Ho appreso con dolore la notizia delle tragedie del #migranti au #Texas e #Melilla. #PregateInsieme per i nostri fratelli che sono morti inseguendo la speranza di una vita migliore; e per noi, perché il Signore apra i nostri cuori e che queste disgrazie non si ripetano.
- Papa Francesco (@Pontifex_fr) 28 Giugno 2022
Camille Westphal Perrier (con AFP)