Divieto dell'abaya a scuola: giovedì lo decide il Consiglio di Stato

Divieto dell'abaya a scuola: giovedì lo decide il Consiglio di Stato

Giovedì il Consiglio di Stato dovrà pronunciarsi sulla messa al bando dell'abaya a scuola, contestata da un'associazione che segnala il rischio di discriminazione e violazione dei diritti.

Il più alto tribunale amministrativo è stato contattato d'urgenza dall'associazione Action Droits des Musulmans (ADM) per ottenere la sospensione di questo divieto. Durante l'udienza di martedì pomeriggio, il giudice d'urgenza ha fatto sapere che renderà la sua decisione "entro 48 ore". Per i denuncianti, il divieto di indossare questo lungo abito tradizionale a scuola “viola i diritti del bambino, perché si rivolge principalmente ai bambini presunti musulmani, creando così un rischio di profilazione etnica a scuola”.

Al centro dei dibattiti: la decisione presa il 27 agosto dal ministro dell'Istruzione nazionale Gabriel Attal di vietare l'uso dell'abaya nelle scuole pubbliche, nei college e nelle scuole superiori. Nel corso dell'udienza il dibattito ha ruotato molto attorno al significato religioso dell'abito, con l'avvocato dell'ADM Vincent Brengarth che ha assicurato che l'abaya "non può essere considerato un indumento religioso ma tradizionale".

Ma per il Ministero dell'Istruzione nazionale questo indumento “riconosce immediatamente chi lo indossa come appartenente alla religione musulmana”. Il presidente dell'ADM Sihem Zine ha denunciato un divieto “sessista” perché “prende di mira solo le ragazze”.

“Sono gli arabi ad essere presi di mira”, secondo lei. Una preoccupazione condivisa anche dal Consiglio francese della fede musulmana (CFCM) che ha messo in guardia da “alti rischi di discriminazione”, riservandosi di deferire la questione anche al Consiglio di Stato.

Tra gli altri punti di attacco, Me Brengarth ha denunciato martedì un'inflessione rispetto al diritto esistente e il "desiderio di fare una sorta di cavallo di battaglia politico" su un tema "residuo". Lunedì, circa 300 studenti, dei 12 milioni che sono tornati a scuola questa settimana, si sono presentati in abaya davanti alla loro scuola e 67 di loro si sono rifiutati di rimuoverla, secondo il Ministero dell'Istruzione Nazionale.

Su questo argomento esplosivo, il dibattito politico si è rapidamente infiammato, dividendo la sinistra. Martedì il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha chiesto in una direttiva "una risposta penale molto reattiva" in caso di violazione del principio di laicità nelle scuole. Nel 2016, il Consiglio di Stato ha sospeso un decreto anti-burkini emesso dal comune di Villeneuve-Loubet (Alpi Marittime) per mancanza di “rischi comprovati” per l’ordine pubblico.

Scrivere con AFP

Credito immagine: Shutterstock / Equalizzatore Roy

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