Credenze religiose su matrimonio e sessualità: un politico cristiano denuncia una caccia alle streghe

Accusato di "diffusione di incitamento all'odio" per aver citato la Bibbia sull'omosessualità, Pälvi Räsänen, ex ministro dell'Interno finlandese, è stato assolto. Ma l'ufficio del procuratore finlandese sta impugnando questa decisione.
"Presto scopriremo se esprimere le mie convinzioni cristiane basate sulla Bibbia è un atto criminale nella Finlandia moderna. In tal caso, potremmo avere problemi con chiunque citi o predichi la Bibbia nel mio paese".
Ecco come l'ex ministro riassume la posta in gioco della battaglia legale che sta conducendo. Tutto è iniziato nel 2019 quando ha criticato, in un tweet, la partecipazione della Chiesa evangelica luterana di Finlandia al Gay Pride. In questo tweet, cita un estratto dalla Lettera ai Romani che descrive le relazioni omosessuali come innaturali.
#kirkko su ilmoittanut olevansa #seta n #Orgoglio2019 virallinen partneri. Miten Kirkon oppiperusta, #ramattu Sopii yhteen sen kanssa, että häpeä ja synti nostetaan ylpeyden aiheeksi? pic.twitter.com/cnjAQCrOc2
— Paivi Rasanen (@PaiviRasanen) 17 Giugno 2019
A proposito di ciò ripeterà pubblicamente in più occasioni. Secondo lei, non si trattava di colpevolizzare la comunità omosessuale ma di ricordare alla Chiesa i suoi impegni.
Assolta nel gennaio 2022 dal tribunale che ha stabilito che non spettava al tribunale interpretare i discorsi biblici, si ritrova comunque nuovamente davanti ai giudici da quando l'accusa ha presentato ricorso.
Pälvi Räsänen ha ribadito la sua determinazione. Secondo lei, se rinuncia a questa lotta, altre persone che condividono le sue convinzioni e le esprimono pubblicamente, compresi i pastori, non potranno più parlare.
"Se possono perseguire i politici con profili pubblici, quanto è minacciata la libertà di parola dei comuni cittadini? Se la libertà di parola non è per tutti, allora non è per tutti. per nessuno".
Herveline Urcun