
Venerdì scorso, il Comitato del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO ha deciso di inserire nell'elenco una cattedrale e gli edifici monastici che si trovano lì Kiev, nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo.
La cattedrale di Santa Sofia, così come tutti gli edifici monastici e Kyiv-Pechersk Lavra, diventano ora luoghi da proteggere. Venerdì sono stati infatti inseriti dall'UNESCO nella lista dei patrimoni mondiali in pericolo.
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- UNESCO in francese (@UNESCO_fr) 15 settembre 2023
Nuova iscrizione nell'Elenco dei #Patrimonio mondiale in pericolo: Kiev: Cattedrale di Santa Sofia e complesso di edifici monastici e Kyiv-Pechersk Lavra, # Ucraina 🇮🇹.
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Si aggiungono ai 55 immobili registrati su la lista dei patrimoni mondiali in pericolo 2 dei quali sono già in Ucraina, il centro storico di Odessa e quello di Lviv.
In un comunicato stampa, l'UNESCO giustifica la sua scelta citando le “minacce di distruzione legate all'offensiva russa” che gravano sull'Ucraina e in particolare su Kiev.
“Non sussistono più le condizioni ottimali per garantire pienamente la tutela del valore universale ed eccezionale del bene, minacciato dal potenziale pericolo di guerra”.
Ora in questa lista, la capitale ucraina potrebbe richiedere aiuto finanziario e tecnico all’UNESCO per “implementare nuove misure di emergenza in loco”.
I due edifici sono monumenti eccezionali del patrimonio culturale del Medioevo e dell'inizio dell'età moderna. La cattedrale di Santa Sofia "simboleggia la 'nuova Costantinopoli', capitale del principato cristiano creato nell'XI secolo in una regione evangelizzata dopo il battesimo di san Vladimir nel 988". Mentre secondo l'UNESCO, "l'influenza spirituale e intellettuale della lavra (edificio monastico ndr) di Kyiv-Pechersk ha contribuito notevolmente alla diffusione della fede e del pensiero ortodosso nel continente europeo nei secoli XVII, XVIII e XIX".
Melanie Boukorras