Una vittoria per la libertà di insegnare a casa [parere]

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Una libertà fondamentale, quella di educare i propri figli a casa, è stata appena difesa con successo davanti al tribunale amministrativo di Tolosa. Il 4 agosto questo tribunale, adito dallo studio La Norville, socio dell'associazione Liberté éducation, ha sospeso il rifiuto di autorizzazione opposto a una famiglia IEF (Instruction en famille) nel Gers, e ha ordinato al rettore di rilasciargli l'autorizzazione all'insegnamento a casa.

L'Accademia di Tolosa aveva rifiutato a questa famiglia il permesso di educare lei stessa la piccola Marie-Thérèse (3 anni), i cui anziani sono già istruiti a casa secondo un progetto educativo adattato. Questa famiglia applica una pedagogia alternativa di tipo Montessori che non esiste nelle scuole vicine alla casa. Il tribunale amministrativo, nella sua ordinanza, ha ritenuto la serietà e la qualità di questo progetto educativo rispetto a quello già in atto tra i più grandi di questo bambino, e il positivo controllo svolto dall'ispezione accademica.

Questa sospensione del rifiuto dell'autorizzazione da parte del giudice in camera di consiglio è una prima. Dopo settimane di battaglie legali, il giudice ha appena riconosciuto l'urgenza del rilascio di tale autorizzazione vista la difficoltà di anticipare la scolarizzazione in un istituto pubblico o privato poche settimane prima dell'inizio dell'anno scolastico; ha altresì riconosciuto il grave dubbio che inficia un rifiuto molto mal motivato rispetto all'interpretazione data alla nuova legge dal Consiglio costituzionale del 13 agosto 2021.

Questo successo potrà creare un precedente, speriamo a Freedom Education. Il motivo di urgenza, in particolare, può essere utilizzato da tutte le famiglie che sequestrano il giudice in camera di consiglio. L'associazione continua a sostenere altre famiglie che hanno anche subito un rifiuto di autorizzazione da parte delle autorità accademiche, con, peraltro, posizioni molto disparate a seconda delle accademie, come riconosciuto dal Ministro dell'Educazione Nazionale Pap Ndiaye, martedì 2 agosto davanti all'Assemblea Nazionale : “In certi reparti, ha dichiarato, è un no massivo”. Il rettorato di Tolosa è stato particolarmente “zelante” accumulando da solo il 31% dei rifiuti nazionali. In totale, secondo il ministro, il 43% delle nuove richieste di istruzione familiare è stato respinto. Sempre secondo i dati del ministero dell'Istruzione nazionale, all'inizio del prossimo anno scolastico saranno 50 i bambini educati in famiglia, di cui 670 nuovi. Si tratta di un calo notevole rispetto allo scorso anno: nel 4850-2021 i bambini istruiti a domicilio sono stati rispettivamente 2022, di cui 71 nuovi. Il calo è quindi del 553% per l'istruzione a domicilio in Francia e di oltre il 9155% per i nuovi studenti. Questo è l'effetto della nuova legge contro il "separatismo" che impone alle famiglie di fornire un fascicolo in base al quale può essere loro concessa un'autorizzazione in deroga (ad esempio in caso di "invalidità", "molestie", " senza fissa dimora della famiglia in Francia" o "la sua distanza geografica da qualsiasi scuola pubblica" o anche sulla "esistenza di una situazione specifica del bambino che motiva il progetto educativo", progetto di "vita familiare". Basti pensare che la scelta è lasciato al piacere dell'Accademia: quella di Tolosa aveva sostenuto: "Non stai dimostrando che tuo figlio non può essere educato a scuola" ... "Che c'è? Questo motivo di rifiuto non è nella legge?!" si indignò Jean- Baptiste Maillard, segretario generale dell'associazione Freedom of Education su Europe 30, il 40 agosto (audio collegato sotto).

Questo nuovo attacco a una libertà fondamentale in Francia è tanto più significativo in quanto la libera scelta esercitata dalle famiglie è in costante aumento da oltre 15 anni. L'istruzione domiciliare soddisfa chiaramente un bisogno crescente delle famiglie in Francia come altrove. Ma nel nostro Paese, secondo l'associazione Liberté éducation, "più di 2200 bambini hanno subito un rifiuto ingiustificato di essere educati in famiglia, spesso all'interno degli stessi fratelli, e molte famiglie stanno attualmente andando davanti ai tribunali amministrativi dei paesi, con l'aiuto del nostro avvocato-socio dello studio La Norville, in accordo con la nostra associazione, come è avvenuto per la piccola Marie-Thérèse e la sua famiglia. » 400 famiglie le cui commoventi testimonianze sono pubblicate nelle pagine FacebookInstagram et Twitter di Freedom Education hanno chiesto aiuto all'associazione. La nuova situazione creata dall'ordinanza del Tribunale amministrativo di Tolosa dovrà essere confermata dal giudice del processo e dagli altri tribunali amministrativi.

Filippo Osvaldo

Fonte : Europa 1

Questo articolo è pubblicato da La selezione del giorno.


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