Organizzazione accusata di svolgere attività antistatale dopo aver informato le Nazioni Unite sulla difficile situazione delle minoranze religiose in Pakistan

“Il governo dovrebbe considerare queste raccomandazioni in modo costruttivo per aiutare a risolvere problemi di vecchia data che sono fonte di imbarazzo per il Paese. »

In Pakistan, l'organizzazione di advocacy Center for Legal Justice (CSJ), la cui missione è promuovere una maggiore uguaglianza tra i cittadini pakistani, è accusata di svolgere attività anti-statali.

Secondo il quotidiano in lingua urdu Daily Jang, il ministero dell'Interno aveva ordinato un'ispezione del CSJ per presunta "diffusione di propaganda contro il Pakistan alle Nazioni Unite".

Lo scorso febbraio il CSJ ha inviato al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite il suo rapporto annuale intitolato “The Human Rights Observer”. Si occupa dell'abuso delle leggi sulla blasfemia, del fenomeno delle conversioni forzate, della condizione delle minoranze nel censimento nazionale della popolazione e delle questioni relative alla riforma del sistema educativo.

Più di 30 organizzazioni della società civile riunite in un comitato si sono schierate dalla parte del Center for Legal Justice. È il caso del leader musulmano Irfan Mufti, membro del comitato, il quale pensa che negare questi temi “ostacolerà la risoluzione di questi problemi”. Lo ha pubblicato in una nota ricevuta dalAgenzia Fides :

“Il rapporto pubblicato dal CSJ si basa su fatti adeguatamente documentati. Le questioni trattate nel rapporto, relative ai diritti umani e alla libertà di religione, sono ampiamente discusse nei tribunali, negli organi parlamentari e nei media del Paese. »

Il comitato ritiene che "il governo dovrebbe considerare queste raccomandazioni in modo costruttivo per aiutare a risolvere problemi di vecchia data che sono fonte di imbarazzo per il paese".

MC