“Uno sviluppo allarmante”: l'USCIRF denuncia “la continua repressione delle minoranze religiose” in Arabia Saudita

La Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale denuncia uno “sviluppo allarmante che mina la narrativa riformatrice saudita”.
La Commissione degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha appena pubblicato una relazione sulle condizioni della libertà religiosa in Arabia Saudita.
Se riconosce "cambiamenti significativi verso una maggiore libertà religiosa", riferendosi alle "riforme del sistema di tutela maschile e alla rimozione di alcuni passaggi intolleranti alla religione nei libri di testo", l'organizzazione denuncia la detenzione dei detenuti per “pacifico dissenso religioso”. Per l'USCIRF si tratta di uno "sviluppo allarmante che mina la narrativa della riforma saudita".
Il rapporto denuncia il fatto che le minoranze religiose, cristiani, ebrei, buddisti, indù e altre comunità non musulmane, non hanno la possibilità di “costruire luoghi di culto o manifestare in pubblico il proprio credo”.
L'USCIRF, tuttavia, sottolinea l'ottimismo di un leader della comunità cristiana del Golfo “che le attuali restrizioni al culto cristiano pubblico in Arabia Saudita possano essere 'riviste e allentate'”.
Nel suo ultimo rapporto annuale, l'USCIRF ha inserito l'Arabia Saudita nell'elenco dei paesi di particolare preoccupazione (CPC) per le sue continue violazioni della libertà religiosa.
MC