Un Mondiale in un Paese dove i cristiani sono perseguitati

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La 22esima edizione della Coppa del Mondo FIFA è iniziata domenica 20 novembre e si concluderà il 18 dicembre in Qatar. L'organizzazione Portes Ouvertes ricorda che si tratta di un Paese che compare nell'Indice globale della persecuzione dei cristiani 2022 e lancia un appello alla preghiera. 

Il Mondiale in Qatar non era ancora iniziato che stava già versando inchiostro sui media. Personalità (come l'eurodeputato Raphael Glucksmann ) così come le città (Lione, Parigi, Tolosa, ecc.) hanno in particolare chiesto il boicottaggio dei Mondiali, denunciando le condizioni di lavoro dei lavoratori che hanno costruito “stadi della vergogna”.

Un disastro umanitario rivelato da Il guardiano che stima che “nei cantieri degli stadi e delle infrastrutture della Coppa siano morti più di 6500 lavoratori dei Paesi poveri”. Per non parlare delle recenti polemiche che circondano il falsi sostenitori pagati dal comitato organizzatore.

Più recentemente, il concorso, che si svolge per la prima volta in autunno dal 20 novembre al 18 dicembre, ha fatto reagire anche l'organizzazione. Open House che ricorda che il Mondial si svolge in un Paese dove i cristiani sono vittime di discriminazioni e persecuzioni. In effetti, è classificato 18 ° nellaL'indice globale di persecuzione dei cristiani del 2022 della ONG.

In Qatar nessun cittadino ha il diritto di abbandonare l'Islam o partecipare a una cerimonia cristiana, mentre gli stranieri possono pregare solo in edifici autorizzati dal governo. Tuttavia, le 157 chiese attive prima della pandemia sono state chiuse a causa della crisi sanitaria. Ad oggi solo 61 hanno potuto riaprire, spingendo molti cristiani a incontrarsi clandestinamente.

Alcuni sperano che l'evento sportivo sia un punto di svolta. Così confida Danilo (è uno pseudonimo, ndr) a Portes Ouvertes.

“Ci aspettiamo che lo Spirito Santo si muova con forza durante i Mondiali! »

“Dio visita le persone nei loro sogni. Fa miracoli, e guarisce tra i qatarioti», aggiunge il cristiano che ritiene che i Mondiali siano «un'occasione d'oro» perché «sia glorificato il nome del Signore» e «perché ci siano altri miracoli».

Rajeev (altro pseudonimo, ndr), un suo collega, è più pessimista. Pensa che la Coppa del Mondo non porterà "nessun cambiamento".

In questo contesto, Portes Ouvertes lancia un appello alla preghiera affinché avvengano miracoli per i cristiani dopo la competizione calcistica in Qatar ma anche negli altri sei Paesi elencati nell'Index 2022. Da Iran, Arabia Saudita, Marocco, Tunisia, Messico e Camerun.

Da parte sua, la filiale britannica di Portes Ouvertes, Porte Aperte UK, ha lanciato un'iniziativa chiamata "Pregate mentre giocano" ("preghiera mentre giocano" in francese N.d.R.). Invita i cristiani a unirsi in preghiera per le nazioni presenti nell'Indice quando la loro squadra gioca una partita.

Camille Westphal Perrier

Credito immagine: Shutterstock/Fifg

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