
Posizioni assunte dai vescovi nel 1942 di fronte alla persecuzione degli ebrei, ma anche destini singolari: i leader dei culti cattolici ed ebrei hanno inaugurato insieme giovedì una mostra che ripercorre l'azione di sei cristiani, riconosciuti Giusti tra le Nazioni.
Prodotta sia dalla Conferenza episcopale di Francia (CEF) che dal Comitato francese per lo Yad Vashem, la mostra "Dal grido del cuore alla voce dei Giusti" è stata inaugurata presso la sede della CEF a Parigi dal rabbino capo Haïm Korsia, il presidente del CEF Eric de Moulins-Beaufort e il rettore dell'Ile de France e della regione accademica di Parigi, Christophe Kerrero, tra gli altri.
Rivolta alle giovani generazioni, la mostra, in duplice copia, è allestita fino al 10 ottobre presso la sede del CEF, oltre che a Tolosa. È poi destinato a circolare nei comuni, nelle diocesi, nelle istituzioni educative cattoliche che lo desiderano.
Si può leggere ad esempio una copia della lettera di protesta di Jules-Géraud Saliège, ex arcivescovo di Tolosa, scritta dopo le retate dell'estate 1942, che chiese di leggere il 23 agosto 1942 in tutte le chiese della sua diocesi. È stato riconosciuto Giusto tra le nazioni nel 1969.
A luglio, Haïm Korsia aveva chiesto che la sua lettera pastorale fosse letta nelle sinagoghe. Una lettura voluta anche da Eric de Moulins-Beaufort nelle chiese il 15 agosto.
Vengono anche raccontate le storie delle lettere dell'arcivescovo di Lione Pierre Gerlier, del vescovo di Montauban Pierre-Marie Théas e dei viaggi di suor Denise Aguadich-Paulin o di suor Sainte-Monique, che hanno salvato bambini ebrei.
"Il nostro desiderio è che questa mostra sia uno strumento educativo che permetta ai giovani di far loro capire che, con orrore, ci sono persone che hanno saputo fidarsi della propria coscienza piuttosto che degli ordini politici e che hanno partecipato al salvataggio degli ebrei", Christophe Lo ha detto all'Afp Le Sourt, responsabile delle relazioni con l'ebraismo al CEF.
La Redazione (con AFP)