Presenza protestante: un programma da (ri)scoprire su tutte le buone reti

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Ogni mese "Ma Foi…" percorre i crocevia della fede: rumori di marciapiedi, indagine, momenti di riflessione e fuga in mezzo alla natura. Damien e David incontrano coloro che hanno scelto di seguire Gesù Cristo in un modo a volte... confuso.

«Dunque, poiché hai accolto Gesù Cristo come Signore, vivi in ​​unione con Lui. Radicati in Lui e fonda su di Lui tutta la tua vita. Sii sempre più saldo nella fede, secondo l'insegnamento che hai ricevuto, e sii grato ." Colossesi 2:6-7

"A Santa Caterina ogni albero mette radici." Il detto è ben noto a tutti coloro che hanno frequentato, un giorno o l'altro, le ginocchia di un giardino o di un frutteto. Con un po' di anticipo per essere pronti all'arrivo del bel tempo – il 25 novembre è il giorno di Santa Caterina – Ma Foi… esplora in profondità l'universo delle radici.

Perché sì, è la qualità del radicamento che dipende dalla crescita di qualsiasi pianta. La natura del terreno, il clima, l'insolazione e l'orientamento, l'irrigazione, gli apporti, ecc. Nello sviluppo della pianta entrano in gioco numerosi parametri, ma il primo, che determina il resto, è il radicamento.

E quando si parla di radici, i bambù sono gli Unni dei giardini: dove vanno le altre piante muoiono.

La potenza delle radici dei bambù è tale che i nostri garden center preferiti le vendono... per meglio venderle dietro ogni tipo di barriera da interrare che dovrebbe bloccare la crescita sotterranea delle erbe della grande famiglia delle bambusoideae. Perché ancora una volta i bambù sono erbe, semplici erbe, chi lo dice!

Ma l'erba piccola diventerà grande, a volte anche molto grande. Per scoprire questo mondo affascinante (ci sono circa 1400 specie di bambù), recatevi nel più grande boschetto di bambù d'Europa, ad Anduze, nelle Cévennes. È qui che Eric, un vivaista del suo regno, ha organizzato un incontro con Damien per una lezione oggettiva.

La radice del bambù contiene già l'intero stelo, ogni sezione preesiste lì, aspettando il suo tempo. E, una volta che il fusto ha terminato il suo sviluppo, è attraverso le radici, e non dall'alto, che la pianta si fa strada. Una strada tanto più potente quanto invisibile.

Le nostre radici ci impegnano sui sentieri del futuro. Se pensiamo che un giorno riusciremo a staccarci da loro, loro ci raggiungono sempre per ricordarci quale bambù ci stiamo scaldando. Ricordo che uno dei miei insegnanti di matematica del liceo diceva alle persone pigre che non facevano i compiti:

"Non è un capello quello che hai in mano, è un bambù!"

E tutti noi, adolescenti quali eravamo, ridevamo a crepapelle senza sapere bene il perché. Tuttavia, la lezione di questo maestro è rimasta impressa fin da quando la ricordo ancora.

Saggiamente ci ha detto di scegliere bene le radici che coltiveremo nella nostra vita. Se non stessimo attenti, ci disse, finirebbero per occupare così tanto spazio – come la pigrizia di un somaro – che non avremmo tempo per nient'altro.

Quali sono le tue radici? Quali coltivi e quali tagli? Ti prendi cura di te stesso? Dove attingi le tue risorse, lo sai? Può l’odio nutrire l’amore? Può l’amarezza portare alla felicità? Possono l’amicizia e la fraternità crescere sull’egoismo e sull’indifferenza? Il ripiegamento su se stessi permette di crescere?

La felicità non fa rumore. Nutrita dalle radici della vita, fiorisce nel silenzio e nella pace dell'anima, di nascosto. La felicità è paziente, è piena di gentilezza, non è invidiosa; la felicità non si vanta, non si inorgoglisce, non fa nulla di disonesto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non sospetta il male, non gode dell'ingiustizia, ma gioisce della verità ; la felicità scusa tutto, crede tutto, spera tutto, sostiene tutto.

Quando arriva la tempesta, si piega e non si spezza, quando il sole brucia, le sue radici lo annaffiano. La felicità viene dall'amore, quello che diamo, e quello che ci viene donato, più è condiviso, più si moltiplica.

"Ma Foi…", rivista prodotta da Damien Boyer, con Jean-Pierre Civelli, parroco e presidente della Wycliffe Francia ed Éric, vivaista presso l' Giardino di bambù di Anduze.

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Cristoforo Zimmerlin, per Presenza protestante 


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