
L'ONG Portes Ouvertes ha appena annunciato la liberazione di due donne cristiane che erano tra le 280 ragazze rapite dalla scuola secondaria pubblica di Chibok il 14 aprile 2014.
Il 14 aprile 2014, quasi 280 ragazze delle superiori sono state rapite a Chibok dai militanti di Boko Haram. Un dramma che aveva indignato il mondo intero e aveva suscitato una mobilitazione diffusa sui social network sotto il #BringBackOurGirls.
Le nostre preghiere sono con le ragazze nigeriane scomparse e le loro famiglie. È tempo di #BringBackOurGirls. -mo pic.twitter.com/glDKDotJRt
- First Lady- Archiviata (@FLOTUS44) 7 Maggio 2014
Mentre un centinaio di ragazze sono ancora disperse, l'organizzazione per la difesa dei cristiani perseguitati, Open Doors ha annunciato che l'esercito nigeriano ha trovato due donne nei giorni scorsi che sarebbero stati tra gli studenti cristiani rapiti nel 2014.
Portes Ouvertes riferisce che, secondo fonti militari, Hauwa Joseph e suo figlio sono stati salvati dalle truppe della 21a brigata corazzata dell'esercito, a Bama, nello stato di Borno. Secondo l'ONG, i soldati hanno trovato la seconda moglie, Mary, accompagnata da un bambino mentre pattugliava intorno a Ngoshe, a Gwoza, sempre nello stato di Borno.
Due scoperte che, secondo Portes Ouvertes, “portano a 108 il numero delle giovani donne ritrovate dopo il loro rapimento”. L'organizzazione afferma che a causa di "discrepanze tra gli elenchi originali pubblicati dalla CAN (The Christian Association of Nigeria) e il Bring Back Our Girls Group (BBOG)", è difficile avere cifre esatte.
Lo scorso febbraio, diverse ragazze delle superiori (il loro numero esatto non è noto) erano riuscite a fuggire dopo sei anni di prigionia. Avevano approfittato di un'offensiva dell'esercito nigeriano nella foresta di Sambisa, una base di Boko Haram nello stato di Borno, per sfuggire ai loro rapitori.
Camille Westphal Perrier