Nuovi incendi in Egitto dopo un incendio mortale in una chiesa

Le autorità egiziane hanno denunciato incendi in diversi luoghi pubblici nei giorni scorsi, una settimana dopo che 41 fedeli sono morti in un incendio nel mezzo di una messa al Cairo.

I cortocircuiti non sono rari in Egitto, Paese di 103 milioni di abitanti con infrastrutture pubbliche spesso carenti, ma dopo la tragedia nella chiesa del Cairo, le autorità sembrano voler comunicare sui mezzi schierati per spegnere le fiamme.

Molti testimoni avevano accusato i servizi di emergenza di aver ritardato e denunciato condizioni di sicurezza poco rispettate o inesistenti durante l'incendio della chiesa di Abou Sifine a Imbaba, quartiere operaio densamente popolato della capitale, una megalopoli di oltre 20 milioni di abitanti.

Domenica, mentre i cristiani d'Egitto, i copti, celebravano l'Assunzione della Vergine, è scoppiato un incendio in un monastero della provincia di Assiut, nel centro del Paese, riferisce il governatorato.

“L'incendio è stato controllato” e “i festeggiamenti sono proseguiti senza incidenti” con migliaia di partecipanti, precisa il suo comunicato.

Sabato, enormi colonne di fumo si sono alzate da uno dei più grandi centri commerciali di Alessandria, la principale città della costa settentrionale, causando preoccupazione un tempo prima che l'incendio fosse messo sotto controllo senza causare vittime, secondo fonti della polizia.

Questo incendio è nato da un cortocircuito nei ristoranti all'interno dell'enorme complesso commerciale, hanno detto queste fonti all'AFP.

All'inizio della settimana, lunedì, secondo il ministero dell'Interno, è scoppiato un incendio in una chiesa del Cairo. Poi martedì in una chiesa della provincia di Minya (centro), secondo il ministero della Salute.

Questi due incendi non hanno causato vittime.

Mercoledì, un altro ha riportato "otto ferite lievi" in un ospedale del Cairo, secondo il ministero della Salute.

La Redazione (con AFP)

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