L'editoriale di Camille: in vista Mondiali e Olimpiadi invernali

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Il 4 ottobre l'Arabia Saudita è stata scelta per ospitare i Giochi Invernali Asiatici del 2029. Si svolgeranno a Neom, un progetto futuristico in costruzione in mezzo al deserto.

Un annuncio che ha fatto subito il giro dei social network con commenti che hanno messo in evidenza l'assurdità di questa decisione, presa poche settimane prima del già ampiamente criticato Mondiale di calcio in Qatar.

Stadi climatizzati per i Mondiali e ora i Giochi invernali in Arabia Saudita... Il mondo dello sport sta camminando a testa in giù?

Mentre i social media si infiammano e il pianeta brucia, personalità (come MEP Raphael Glucksmann ) così come le città (Lione, Parigi, Tolosa...) hanno chiesto il boicottaggio dei Mondiali in Qatar. In nome dell'ecologia, ma anche in nome dei diritti umani.

Perché migliaia di esseri umani hanno perso la vita per costruire “questi stadi della vergogna”. Un disastro umanitario rivelato da Il guardiano che stima che "più di 6500 lavoratori dei paesi poveri siano morti nei cantieri degli stadi e delle infrastrutture della Coppa".

Il titolo di questo editoriale parla di "contrattempi", infatti il ​​mondo dello sport sembra totalmente disconnesso dalla cronaca. Tuttavia, non dimentichiamo che la dignità umana non è solo una preoccupazione attuale. Gesù visse più di duemila anni fa e ci insegnò ad amare il prossimo, (prendete l'esempio della famosa parabola del Buon Samaritano), un messaggio che ha attraversato il tempo e le epoche. Dio è amore e vuole che portiamo questo messaggio che fa la differenza.

Come cristiani, cosa possiamo fare o meglio cosa dovremmo fare? Dovremmo boicottare questo evento? Denunciarlo? C'è una posizione chiara da avere, come potremmo fare su altri argomenti, in nome del valore della vita umana?

Non ho necessariamente la risposta a queste domande, siamo tutti in cammino e tutti abbiamo le nostre contraddizioni, ma forse dovremmo cominciare a porcele.

Camille Westphal Perrier


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