
Paese più grande di cultura cristiana, gli Stati Uniti sono noti anche per l'importanza numerica dei famosi pastori. Se la maggioranza degli americani ha un'opinione positiva di Gesù, sono una piccola minoranza ad approvare le megachiese oi pastori stellari, lontani dai cliché.
Secondo uno studio condotto online dal Barna Group dal 13 al 22 dicembre 2022 su 2 adulti e adolescenti americani, Cristo è ancora ben accolto negli Stati Uniti. Il 71% degli intervistati ha affermato di avere un apprezzamento positivo di Gesù e il 63% ha affermato di aver preso un impegno personale per la fede cristiana che conta ancora oggi per loro. Il dato sale al 70% tra i millennial.
Coloro che sono sociologicamente cristiani apprezzano Cristo all'84%, quelli di un'altra religione al 48% e quelli senza religione al 40%. Quest'ultima categoria è l'unica a non apprezzare la Bibbia in maggioranza, gli americani la apprezzano al 63% (78% tra i cristiani ufficiali, 52% tra quelli di religione non cristiana).
D'altra parte, solo i cristiani apprezzano maggiormente pastori e sacerdoti protestanti, ma senza che i numeri siano alti. Sono solo il 56% in questo caso, mentre solo il 44% degli americani condivide questa opinione positiva.
Solo il 33% degli americani di un'altra religione e il 18% di quelli senza religione come loro. Le cifre per la percezione delle chiese sono quasi identiche.
Celebrità cristiane e megachiese: per lo più è "No!"
Le megachurch vedono un virtuale appianamento delle opinioni, sono molto poco apprezzate, ci crede solo il 17% degli americani.
Il dato è molto basso, perché solo il 19% dei cristiani ne ha una buona opinione, un dato identico a quello dei credenti di altre religioni e superiore di 10 punti a quello dei non religiosi.
Le cifre per le megachiese sono simili, con solo il 17% dei cristiani sociologici che le apprezzano, ma il 21% delle persone di altre fedi.
I gruppi musicali cristiani e le celebrità cristiane piacciono solo al 26% degli americani (30% tra i cristiani).
Risultati che indicano che, nel paese dello spettacolo, la confusione di generi tra religione e divismo non è percepita così bene come si potrebbe pensare.
Jean Sarpedonte