
Papa Francesco, che ha lasciato la "porta aperta" a una rinuncia a causa delle sue precarie condizioni di salute, sabato creerà 20 nuovi cardinali da tutti i continenti, un passo fondamentale nella preparazione alla sua successione.
Questo concistoro, l'ottavo di pontificato di Francesco dalla sua elezione nel 2013, nasce in mezzo a speculazioni su una possibile rinuncia del papa 85enne, costretto da diversi mesi a muoversi su una sedia a rotelle a causa di un dolore al ginocchio.
Raramente la cerimonia sarà seguita da un incontro di due giorni con tutti i cardinali di tutto il mondo, che il pontefice argentino ha voluto riunire per discutere della nuova “Costituzione” del Vaticano, entrata in vigore a giugno.
Sabato alle 16:00 (14:00 GMT), il papa creerà 20 nuovi cardinali in una cerimonia al Santo successore.
La nomina di questi alti prelati è al vaglio degli osservatori che la vedono come un'indicazione della possibile linea del futuro capo spirituale della Chiesa cattolica e dei suoi 1,3 miliardi di fedeli.
Al termine di questo concistoro, il primo da novembre 2020, papa Francesco avrà scelto quasi 90 cardinali su un totale attuale di 132 elettori, ovvero circa il 68%. Una tendenza che potrebbe pesare sulla maggioranza dei due terzi necessaria per eleggere un nuovo papa, anche se questa scelta è sempre imprevedibile.
Internazionalizzazione della Chiesa
"Abbiamo sempre l'impressione che ci sarà continuità, ma in realtà la storia dice esattamente il contrario", tempera con AFP il vaticanista Bernard Lecomte, ricordando il "movimento pendolare automatico" tra i papi "progressisti" e più "conservatori" per tutto il XNUMX ° secolo.
Sensibile alle “periferie”, alle comunità minoritarie e all'evangelizzazione sul territorio, il gesuita argentino ha scelto questa volta due africani e cinque asiatici, di cui due indiani, a conferma dell'ascesa al potere di questo continente.
Questo concistoro "conferma l'internazionalizzazione del governo della Chiesa, che Giovanni Paolo II aveva avviato a suo tempo", spiega Lecomte, autore di "Questi cristiani che hanno cambiato il mondo". È anche "rappresentante della Chiesa oggi, con un ampio spazio nell'emisfero sud", dove vive l'80% dei cattolici.
Tra le nomine degne di nota quella dell'americano Robert McElroy, vescovo di San Diego in California considerato progressista per le sue posizioni sui cattolici omosessuali e sul diritto all'aborto.
Più inaspettata la scelta del missionario italiano Giorgio Marengo, operante in Mongolia, che diventerà a 48 anni il cardinale più giovane del mondo.
Al loro fianco Jean-Marc Aveline, arcivescovo di Marsiglia, che diventa il quinto francese nel collegio cardinalizio. Ma anche il nigeriano Peter Okpaleke, il brasiliano Leonardo Ulrich Steiner o Virgilio Do Carmo Da Silva, arcivescovo di Dili (Timor Est).
Tre futuri cardinali occupano già incarichi nella Curia, il “governo” del Vaticano: il britannico Arthur Roche, il coreano Lazzaro You Heung-sik e lo spagnolo Fernando Vérgez Alzaga.
Speculazione sulla salute del Papa
Inizialmente nominato, l'80enne belga Lucas Van Looy, vescovo emerito di Gand, ha rinunciato a questo titolo per le critiche alla sua gestione dei casi di pedocriminalità nel clero.
Come di consueto, i futuri cardinali si inginocchieranno davanti al papa per ricevere la loro molletta viola, un colore che ricorda il sangue di Cristo sparso sulla croce. La cerimonia sarà seguita dalla tradizionale "visita di cortesia" in Vaticano, che permetterà al pubblico di salutare i nuovi cardinali.
Francesco ha recentemente accelerato le sue riforme della Curia e delle sue finanze per introdurre maggiore trasparenza.
La speculazione sulla sua salute è stata ravvivata dal suo viaggio programmato domenica nella città italiana dell'Aquila, dove si trova la tomba di Celestino V, il primo papa a dimettersi nel XIII secolo.
Se ha scartato la possibilità di dimissioni immediate, Jorge Bergoglio ha sempre lasciato "aperta" la possibilità di seguire la strada del suo predecessore Benedetto XVI nel medio o lungo termine, se le sue forze non gli permettessero più di esercitare le sue funzioni. .
La Redazione (con AFP)