Il Consiglio di Stato conferma il divieto del presepe al municipio di Beaucaire

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Il ricorso del municipio Rassemblement National de Beaucaire (Gard) contro una decisione del tribunale che ordinava di rimuovere il presepe installato nel municipio è stato respinto mercoledì dal Consiglio di Stato, il più alto tribunale amministrativo francese.

Il 18 dicembre 2020 il tribunale amministrativo di Nîmes, adito dal prefetto del Gard, aveva disposto in via sommaria “la sospensione dell'esecuzione della decisione non formalizzata del sindaco del comune di Beaucaire di installare un presepe in recinto del municipio dal 3 dicembre 2020 al 2 febbraio 2021”.

Il Comune aveva impugnato tale sentenza, evidenziando il fatto che “l'asilo nido in questione, verosimilmente installato nel municipio, ha carattere culturale, artistico o festivo”.

Un mese dopo, nel gennaio 2021, il giudice sommario del tribunale amministrativo d'appello di Marsiglia aveva rigettato la richiesta di Beaucair e ordinato al comune di "procedere alla rimozione dell'asilo nido" pena la sanzione, decisione confermata nel merito a settembre 2021 dal tribunale amministrativo di Marsiglia.

Il sindaco RN di Beaucaire, Julien Sanchez, aveva annunciato una denuncia al Consiglio di Stato per "discriminazione".

All'udienza di ottobre, il comune di Beaucaire ha sostenuto che la decisione del tribunale amministrativo di Marsiglia era viziata da vari errori nel ritenere che l'installazione di un asilo nido presso il municipio "non fosse motivata da circostanze particolari che consentissero di derogare al divieto di tale installazione presso la sede di un ente pubblico”.

Nella sentenza di mercoledì, il Consiglio di Stato ritiene che nessuna delle argomentazioni della città “è tale da consentire l'accoglimento del ricorso” e pertanto decide che esso “non è ammesso”.

Gli asili nido di Béziers, la città dell'Hérault gestita da Robert Ménard, vicino alla RN, e Beaucaire sono regolarmente perseguiti ma continuano ad essere installati ogni anno dai sindaci interessati.

La Redazione (con AFP)


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