"Il fine vita è ancora vita": il CPDH reagisce all'appello delle 109 "personalità" per l'eutanasia

La fine della vita è ancora vita il CPDH reagisce alla chiamata delle 109 personalità per l'eutanasia.

Il Comitato evangelico protestante per la dignità umana (CPDH) reagisce alla pubblicazione di un forum di personalità che desiderano, con questo approccio, fare pressione sul governo affinché acceleri sulla questione del fine vita.

Il 16 marzo il Nouvel Observateur ha pubblicato un manifesto firmato da 109 "personalità" implorando il governo di procedere rapidamente alla legalizzazione dell'eutanasia. Tra queste personalità, l'attrice Nathalie Baye che dichiara che "la nostra morte deve appartenere a noi".

In risposta a questo manifesto, il CPDH chiede la firma di un altro manifesto, quella della Società francese di sostegno e cure palliative. In questo testo, la SFASP ricorda la correttezza della posizione francese sulla questione del fine vita: “un motivo di orgoglio che arricchisce il nostro modello sociale al quale siamo così legati”.

Infatti, “le cure palliative costituiscono un immenso progresso per la società e per la pratica medica. Mettono al centro del sistema sanitario il malato e il suo sostegno nel fine vita”.

Come ci ricorda Franck Meyer, presidente della CPDH, “la fine della vita è ancora vita e per noi che crediamo nella vita eterna è un 'momento di vita' che si prolunga nell'eternità felice della presenza di Dio”.

Per questo il CPDH insiste sulla mobilitazione di tutti a favore dello sviluppo delle cure palliative che è l'unica risposta "affinché tutti i francesi possano beneficiare delle stesse possibilità e della stessa attenzione all'avvicinarsi della morte".

Herveline Urcun

Credito immagine: Shutterstock / Joel Bubble Ben

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