
Durante l'estate, vi invitiamo a trovare gli articoli distribuiti quest'anno sul sito. Oggi un articolo originariamente pubblicato il 24/05/2023.
"La schiavitù moderna si verifica in quasi tutti i paesi del mondo e trascende i confini etnici, culturali e religiosi".
L'Organizzazione internazionale del lavoro, Walk Free e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni hanno appena rivelato le loro ultime stime: 50 milioni di persone sono vittime della schiavitù moderna nel mondo. Un numero in crescita, visto che nel 40 erano stati 2016 milioni.
"La schiavitù moderna si verifica in quasi tutti i paesi del mondo e trascende i confini etnici, culturali e religiosi", spiega l'organizzazione. Cammina libero che si batte contro la schiavitù moderna in tutte le sue forme.
Il lavoro forzato rappresenta più della metà delle vittime, 28 milioni. Quasi uno schiavo su quattro in quest'area subisce sfruttamento sessuale commerciale. Walk Free indica anche il lavoro forzato imposto dallo stato, che rappresenta il 14% delle persone.
22 milioni di persone sono vittime di matrimoni forzati. "Un quarto di tutti i matrimoni forzati avviene in paesi a reddito medio-alto o ad alto reddito", afferma Walk Free.
La Corea del Nord ha la più alta prevalenza di schiavitù moderna. Colpisce quasi 2,7 milioni di persone. Seguono Eritrea e Mauritania.
Al contrario, la Svizzera è il paese con la più bassa prevalenza di schiavitù moderna. Seguono Norvegia e Germania. L'organizzazione punta, per questi paesi, a "governo forte e risposte governative forti alla schiavitù moderna".
Walk Free afferma che "la schiavitù moderna è indissolubilmente legata a sfide globali come il collasso climatico, la disuguaglianza di genere, il COVID-19 e il conflitto".
"Coloro che fuggono da conflitti, disastri naturali o repressione dei loro diritti, o che cercano di migrare per lavoro, sono particolarmente vulnerabili allo sfruttamento, con più persone che migrano ora che in qualsiasi altro momento negli ultimi cinquant'anni. Il deterioramento su larga scala delle condizioni civili e diritti politici di fronte a queste molteplici crisi aumentano i rischi per coloro che sono già vulnerabili alla schiavitù moderna.I più vulnerabili – donne, bambini e migranti – rimangono colpiti in modo sproporzionato”.
MC