Cina: l'USCIRF accusa gli enti religiosi autorizzati di essere complici nelle violazioni della libertà religiosa

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Un rapporto dell'USCIRF accusa gli enti religiosi autorizzati in Cina di essere “complici” nella sinizzazione delle politiche religiose e di fungere da “staffetta per la propaganda del Partito comunista cinese”.

La Commissione degli Stati Uniti per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha appena pubblicato a rapporto in cui lei dimostra il "complicità nelle sistematiche, continue e flagranti violazioni della libertà religiosa da parte del governo".

L'USCIRF si riferisce alle sette organizzazioni religiose nazionali controllate dallo stato, note come "Associazione Religiose Patriottiche", che gestiscono gli affari religiosi delle cinque religioni ufficialmente riconosciute, vale a dire buddismo, taoismo, cattolicesimo, protestantesimo e islam. Questi gruppi religiosi devono registrarsi presso il governo e “sono soggetti a monitoraggio e controllo continui da parte delle sette organizzazioni religiose controllate dallo stato, nonché del governo e del Partito comunista cinese” (PCC).

“Queste organizzazioni religiose sono legalmente tenute a essere politicamente leali al PCC ea lavorare con il PCC e il suo governo per promulgare, attuare e far rispettare le leggi, i regolamenti e le politiche statali”, spiega la commissione. E secondo gli esperti dell'USCIRF, “questa complicità si estende alla sinicizzazione profondamente coercitiva da parte del PCC delle politiche religiose che hanno portato a gravi violazioni della libertà religiosa contro gli uiguri a maggioranza musulmana e altri gruppi turchi, i cristiani delle chiese domestiche protestanti e i buddisti tibetani”.

Il rapporto afferma che "le organizzazioni religiose controllate dallo stato svolgono un ruolo fondamentale nell'attuazione e nell'applicazione da parte del governo delle sue politiche di 'sinizzazione della religione'". Il rapporto fa riferimento all'articolo 17 delle misure del 2020 sull'amministrazione dei gruppi religiosi, "che richiede che tali organizzazioni fungano da canali per la propaganda del PCC".

"Le organizzazioni religiose controllate dallo stato rimangono parte integrante del controllo istituzionale del PCC sulla religione", conclude il rapporto, "ci si aspetta che queste organizzazioni siano assolutamente fedeli al PCC, che fungano da tramite e sostenitrici della propaganda di stato e che facilitino la attuazione delle politiche religiose del PCC, inclusa la politica profondamente coercitiva di sinicizzazione della religione".

E mentre conclude riaffermando la “complicità” di queste organizzazioni religiose controllate dallo Stato, il rapporto ricorda anche che esse “sono anche ironicamente vittime delle politiche religiose del PCC; sono privati ​​della genuina pratica della religione senza interferenze statali, e qualsiasi slealtà percepita e pubblico disaccordo con il PCC e il governo comporta severe sanzioni”.

MC


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