Futuro della Chiesa: i vescovi adottano un testo che sarà inviato in Vaticano

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Luogo delle donne, liturgia, esercizio dei sacerdoti: i vescovi cattolici di Francia hanno adottato mercoledì un testo di impegni relativi al futuro della Chiesa che sarà poi inviato in Vaticano, hanno indicato dopo un'assemblea plenaria a Lione.

Questo incontro è stato parte del "sinodo sulla sinodalità" o sinodo sul futuro della Chiesa, voluto da papa Francesco. Il processo è stato aperto a Roma e nelle diocesi lo scorso autunno e dovrebbe concludersi con un consiglio di vescovi di tutti i paesi nell'ottobre 2023 a Roma. Nel frattempo, ogni Conferenza episcopale deve inviare il proprio contributo in Vaticano entro il 15 agosto 2022.

Per scrivere il proprio contributo - un testo di due pagine - i vescovi, che hanno lavorato per due giorni con un centinaio di ospiti laici, si sono ispirati a un altro documento, una “collezione nazionale” pubblicato la scorsa settimana e che vuole essere una sintesi delle consultazioni svolte dalla caduta in ciascuna diocesi.

Il testo adottato mercoledì dall'episcopato "comprende un certo numero di punti di attenzione, che rappresentano linee di lavoro che dovranno essere assunte" e "speranze", ha dichiarato il presidente della Conferenza episcopale di Francia (CEF) Eric de Moulins-Beaufort, durante una conferenza stampa in videoconferenza.

I presuli fanno quindi l'osservazione che è necessario “cogliere” le osservazioni che evocano “la sofferenza e [le] attese delle donne nella Chiesa”.

Propongono di "individuare meglio le ragioni per cui la liturgia resta luogo di tensioni ricorrenti e contraddittorie", o anche di "comprendere l'apparente discrepanza tra qual è il ministero (la funzione, ndr) dei sacerdoti e ciò che ci si aspetta concretamente da loro "dai fedeli.

Nel capitolo sulle “speranze”, i vescovi esprimono l'auspicio di una Chiesa più fraterna, con comunità che camminino “sulle orme dei più piccoli e dei più poveri”.

Hanno notato che il processo sinodale “non ha raggiunto” tutti, “soprattutto le giovani generazioni”. Secondo Alexandre Joly, vescovo membro dell'équipe sinodale che ha redatto la “collezione nazionale”, 150.000mila fedeli o religiosi hanno partecipato alle consultazioni nelle diocesi, ma “gli sono mancati i 20-45 anni, certo”.

Il testo cita infine temi assenti o “meno espressi”, come “le grandi sfide della società”, “ecologia”, “solidarietà internazionale”.

Il testo dei vescovi non menziona esplicitamente la questione della violenza sessuale nella Chiesa. Interrogato su questo punto, mons. Joly ha sottolineato: nella fase della raccolta nazionale era presente “la necessità che la nostra Chiesa, in tutte le sue forme, sia una Chiesa sicura”.

La Redazione (con AFP)

Credito immagine: Shutterstock/EBASCOL

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