Assemblea multiculturale a Strasburgo: "Rappresentare la diversità della famiglia di Dio"

La testimonianza di Jean-Sébastien Sampera rappresenta la diversità della famiglia di Dio

Jean-Sébastien Sampéra è il parroco principale di una Chiesa delle diaspore, nei sobborghi di Strasburgo. Con la sua assemblea multiculturale vuole parlare di Gesù a quante più persone possibile.

"La nostra comunità è multiculturale", spiega Jean-Sébastien, presentando la Chiesa CEP di Schiltigheim, di cui è il parroco principale. La sua Chiesa ha una dozzina di nazionalità diverse tra i suoi 50 membri. "Molti vengono dall'Africa. Alcuni dalle Indie Occidentali. E abbiamo anche francesi della Francia continentale". Una precisione che sembra stargli a cuore.

"Sai, siamo una cosiddetta Chiesa della diaspora, ma il nostro desiderio è accogliere tutti, far conoscere Gesù, con uno stile che è proprio delle nostre culture".

Calcio, spettacoli e grigliate

E per far conoscere Gesù, la Chiesa di Giovanni Sebastiano lavora da anni per farsi conoscere nella sua città e nei suoi dintorni. Grazie a grigliate all'aperto, spettacoli ed eventi aperti a tutti, ora godono di un'ottima reputazione a Schiltigheim.

"Partecipiamo anche a tornei di calcio con la nostra squadra. Tutti questi momenti ci permettono di avere ottime discussioni e relazioni con le persone intorno a noi. Dal nostro pasto del 31 dicembre, ad esempio, riceviamo ogni domenica nuovi visitatori che vengono da fuori!"

Una buona reputazione sulla quale il pastore ei membri della sua Chiesa desiderano continuare a fare affidamento.

"La nostra volontà e la nostra preghiera è che possiamo raggiungere sempre più persone".

fabbricante di tende

Raggiungi più persone. Un desiderio che continua ad esprimere il parroco, che lavora anche come customer manager nel dipartimento alloggi dell'Eurometropolis di Strasburgo. Un doppio cappello quasi sistematico per i pastori del suo sindacato, che riunisce chiese della diaspora.

“Il sindacato non è ancora in grado di pagare i nostri stipendi, perché l'affitto dei nostri luoghi di culto è molto costoso. Quindi stiamo lavorando per poter servire”, spiega, ricordando di sfuggita che l'apostolo Paolo -anche, era “un fabbricante di tende poter annunciare il Vangelo». Una situazione a volte scomoda, ma che accetta con filosofia.

“Lavorare ci permette anche di dare testimonianza al di fuori delle nostre chiese, e ne sono grato!”

Multiculturale, ma non etnico

Oggi, Jean-Sébastien vuole far crescere la sua Chiesa. Per questo cerca un nuovo edificio, «per accogliere in condizioni migliori tutte le nostre attività». Ricordando di sfuggita la sua volontà di aprirsi a tutti i popoli. "Non siamo comunità etniche. Vogliamo rappresentare la diversità della famiglia di Dio e la sua ricchezza". Prima di concludere:

"Tutto ciò che vogliamo è fare la nostra parte affinché quante più persone possibile possano sentire parlare di Gesù in Francia. per contribuire a questa missione. Sarà il nostro orgoglio!"

Theo Lombardo 


Nella sezione Missione >



Notizie recenti >