Dopo che suo nonno è stato ucciso dai militanti dello Stato Islamico, una ragazza ha imparato a fidarsi di Dio

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Missione di aiuto cristiano riporta la commovente testimonianza di una rifugiata irachena di 6 anni, lasciata confusa dopo la morte del nonno. Ora 9 anni e rifugiata in Giordania, racconta come il suo maestro le ha permesso di incontrare Dio.

Questa giovane ragazza viveva in Iraq quando suo nonno è stato ucciso da sospetti militanti dello Stato Islamico. Dopo aver ricevuto minacce da parte loro, è stato ucciso da un'auto che lo ha investito. Tre anni dopo, la giovane ricorda le minacce rivolte al nonno.

"Ha detto a mio padre che se non fossimo usciti di casa, sarebbe venuto e avrebbe ucciso l'intera famiglia e preso tutti i nostri soldi", ha detto.

Il padre, presente anche lui in macchina, è stato portato in ospedale. “Dormivo ogni giorno accanto a mio padre in ospedale e piangevo”, racconta, ricordando i giorni trascorsi senza cibo né bevande. "Mia madre e mia nonna erano terrorizzate", si lamenta.

E la bambina evoca la sua incomprensione.

“Mio padre disse solo una frase: 'Perché, mio ​​Dio?' e poi ho sentito che Dio ci odiava. Avevo tanta paura di Dio. »

Ricorda il missionario giordano che le disse che Dio l'amava. Ma come poteva questo Dio averli abbandonati, si chiese.

Arrivato in Giordania, il giovane rifugiato viene educato in una scuola cristiana.

“Gli ho spiegato l'incidente di mio padre e mio nonno, come lo Stato Islamico li ha seguiti, e Dio li ha lasciati, senza fare nulla. »

L'insegnante ha poi parlato:

"Il mio maestro mi ha abbracciato e mi ha spiegato che Dio non vuole che nessuno ci faccia del male o che soffriamo, ma che Dio lo permette in determinate circostanze perché vuole ciò che è meglio per noi, che mio nonno è andato a stare con Dio in cielo perché era vecchio e non sopportava di soffrire come mio padre soffrì in ospedale. Ha detto che Dio non vuole che abbia paura o che mi incolpi per quello che è successo, ma vuole che preghiamo e lo ringraziamo. »

La giovane allora si mise a piangere e si rivolse a Dio. Chiese perdono per i suoi pensieri, per i suoi genitori, e lo ringraziò per essersi preso cura di suo nonno in paradiso.

“Ora mi fido di te e pregherò sempre per i miei genitori che anche loro confidano nella tua Parola e ti conoscano bene. Ti amo tanto. Grazie per avermi portato in Giordania. »

MC


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