Dopo gli scandali finanziari, il Vaticano aumenta la vigilanza sui suoi investimenti

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Il Vaticano, di fronte agli scandali finanziari, ha svelato martedì una nuova politica di investimenti "etici" e "sostenibili", che prevede in particolare la chiusura dei conti all'estero e il divieto di investimenti nella difesa.

La politica, che entrerà in vigore il 1 settembre, vieta qualsiasi investimento nei settori legati agli armamenti e alla difesa, alla pornografia, al gioco d'azzardo oa quelli sanitari coinvolti nell'aborto o nello sviluppo di ceppi embrionali di cellule, secondo un documento reso pubblico da il Segretariato per l'Economia della Santa Sede.

Stabilisce inoltre una maggiore accentramento prevedendo il trasferimento di conti di investimento o partecipazioni detenute in banche estere alla Banca Vaticana, che sarà vigilata dall'Amministrazione per i Beni della Sede Apostolica (APSA).

Questo annuncio volto a stabilire maggiori controlli e limitare gli investimenti rischiosi arriva mentre il Vaticano è teatro da un anno di un vasto processo in cui una dozzina di persone, tra cui un cardinale, vengono processate per frode, appropriazione indebita, abuso di potere, riciclaggio, corruzione ed estorsioni.

Al centro di questo fascicolo c'è il costoso acquisto di un edificio di lusso a Londra nell'ambito delle attività di investimento della Santa Sede, il cui considerevole portafoglio immobiliare comprende prestigiosi indirizzi in Europa oltre a molti edifici a Roma.

L'acquisizione troppo costosa alla fine ha generato perdite per oltre 200 milioni di euro per il Vaticano e ha offuscato la reputazione della Chiesa, poiché Papa Francesco ha accelerato le sue riforme finanziarie per combattere la corruzione.

Questa nuova politica sottolinea anche la protezione dell'ambiente favorendo le energie rinnovabili e la biodiversità ed evitando qualsiasi speculazione nell'industria mineraria, petrolifera o nucleare.

Il Vaticano intende “assicurare che gli investimenti contribuiscano a un mondo più giusto e sostenibile” e “sono in linea con gli insegnamenti della Chiesa cattolica” escludendo settori che “contraddicono ai suoi principi fondamentali, come la santità della vita o la dignità della l'essere umano", ha affermato la Segreteria per l'Economia in un comunicato.

Già all'inizio di giugno il Vaticano aveva annunciato la creazione di un comitato incaricato di garantire l'eticità dei propri investimenti immobiliari.

La Redazione (con AFP)


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