In Madagascar, oltre 2 milioni di persone in situazione di elevata insicurezza alimentare

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Gli umanitari delle Nazioni Unite hanno allertato giovedì sulla situazione in Madagascar. Secondo un rapporto dell'organizzazione, più di 2 milioni di persone che vivono nelle regioni meridionali e sud-orientali dell'isola si trovano in una situazione di elevata insicurezza alimentare e 250 in una situazione di emergenza.

In una relazione pubblicato giovedì, l'ONU rivela che nonostante un "fragile miglioramento della situazione della sicurezza alimentare della popolazione, persistono sacche di vulnerabilità e malnutrizione" nelle regioni meridionali e sud-orientali del Madagascar.

Secondo il documento, in queste aree 2,23 milioni di persone sono classificate come insicurezze alimentari molto acute, che rappresentano il 36% della popolazione analizzata. Il rapporto afferma che circa 252mila persone si trovano in una situazione di emergenza mentre 000 milioni sono "in fase di crisi".

Gli esperti ritengono comunque che la situazione dovrebbe migliorare in "tutti i distretti del Grande Sud" tra aprile e luglio 2023, grazie all'arrivo dei raccolti della principale stagione agricola. Tuttavia, nel periodo successivo, tra agosto e ottobre 2023, è previsto un deterioramento della sicurezza alimentare delle famiglie.

Se non si prevede che questo deterioramento raggiunga i livelli attuali, gli umanitari prevedono che "l'inflazione strisciante" e la "bassa produzione" dovuta agli shock climatici avranno un impatto sulla sicurezza alimentare degli abitanti del Grande Sud del Madagascar.

Tra le altre sfide affrontate dalla popolazione malgascia in questa regione, si segnala anche l'aumento delle "malattie legate all'acqua".

Già lo scorso dicembre, il Sistema delle Nazioni Unite in Madagascar ha evocato "una grande sfida" e ha avvertito del grande disagio della popolazione "a causa della crisi alimentare nel sud" dell'isola.

L'organizzazione aveva lanciato un appello alla mobilitazione internazionale per raccogliere i fondi necessari "per attuare azioni immediate per salvare vite umane, ripristinare i mezzi di sussistenza e rafforzare la resilienza delle comunità colpite dalla siccità".

Melanie Boukorras

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Credito immagine: Shutterstock / Anton_Ivanov

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