18 collaboratori di una ONG svizzera arrestati dai talebani per aver promosso il cristianesimo

I talebani detengono 18 operatori di ONG, tra cui un americano, per aver promosso il cristianesimo

I talebani hanno arrestato 18 dipendenti di un'organizzazione non governativa, tra cui un americano. Sono accusati di promuovere il cristianesimo in Afghanistan e sono attualmente detenuti in una prigione a Kabul, la capitale del paese.

La missione di assistenza internazionale (AIM), un'organizzazione no-profit svizzera, riferisce che i talebani hanno attaccato due volte il suo ufficio di Ghor, rapendo 18 membri dello staff, tra cui un americano. Tre furono catturati nel primo raid del 3 settembre e altri quindici in un secondo raid avvenuto il 13 settembre.

L'AIM ha affermato di non avere "nessuna informazione" sulle circostanze di questi rapimenti e sul motivo della detenzione dei suoi membri. 

"Al momento non abbiamo informazioni sulla natura delle accuse contro il nostro personale e non siamo quindi in grado di commentare o speculare su questa situazione in corso."

secondo Titoli cristiani, i talebani accusano i membri di questa ONG di aver “propagato e promosso il cristianesimo” in un Paese a maggioranza musulmana. L'AIM ha sottolineato l'importanza della sicurezza dei suoi colleghi e ha invitato le Nazioni Unite e l'organismo di coordinamento dell'Agenzia per i soccorsi in Afghanistan a lavorare insieme per garantire il loro rilascio.

L’AIM, che lavora in Afghanistan dal 1966 per migliorare la vita, la salute, lo sviluppo della comunità e l’istruzione, ha visto le sue azioni limitate dalle restrizioni imposte dai Talebani, in particolare nei confronti delle minoranze, delle donne e delle ragazze.

Ad aprile 2022, Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale aveva messo in guardia dal rapido deterioramento della libertà religiosa nel Paese dopo la partenza delle truppe americane. 

Alla fine dello scorso anno, a centinaia di giovani donne è stato impedito l’accesso ai campus universitari da guardie armate, limitando così il loro accesso all’istruzione. Inoltre, il leader talebano ha emesso un decreto che lo richiede le donne “né troppo giovani né troppo vecchie” indossano il burqa, imponendo così restrizioni sull'abbigliamento che limitano ulteriormente la loro libertà personale.

Questa situazione preoccupa molti attori internazionali, tra cui il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha sollevato la questione dei diritti delle donne e delle ragazze in Afghanistan come priorità durante la prossima sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.

Salma El Monser

Credito immagine: Shutterstock/Zef art

Nella sezione Persecuzione >



Notizie recenti >